
Essere sostenibili non significa solamente dirigere gli acquisti verso le nuovissime auto elettriche o aderire al superbonus ma comporta anche un giornaliero impegno nella modificazione delle proprie abitudini.
Secondo un noto sondaggio portato avanti da Agos chiamato “Agos Insight – I nuovi consumi sostenibili” il 77% degli italiani è sensibile al tema ESG ma i propri comportamenti non sono troppo coerenti a quanto dichiarato.
Il green che mi conviene.
Il tema della transizione energetica verso il green è il tema più sentito dalle famiglie italiane che nella quasi totalità del campione intervistato dichiara di voler migliorare la classe energetica della propria abitazione e dei propri elettrodomestici. Nonostante questo solo il 15% dice di preferire soluzioni meno inquinanti per i propri spostamenti giornalieri mentre solo il 31% fa acquisti pensando anche al fatto che quello che sta acquistando è il risultato di azioni coerenti all’ESG.
Generazione Z: meno parole e più fatti.
I più concreti sembrano proprio essere i giovani nella fascia di età 18 e 24 che a parole non danno particolare importanza a questo tema mentre nella pratica adottano abitudini di consumo e comportamento maggiormente coerenti al tema della sostenibilità. Fare la differenziata è cosa normalissima per un giovane e questo non comporta alcun stravolgimento nelle sue abitudini. Allo stesso tempo più del 70% dei giovani intervistati dichiara che solitamente è disposto a spendere più per un prodotto ESG rispetto uno non sostenibile.
L’italiano in 4 categorie:
Nel complesso l’analisi ha permesso l’individuazione di 4 principali cluster:
1) Gli Idealisti. Questa categoria è caratterizzata da giovani e/o coloro che hanno fasce di reddito non basse (31% del campione). Questa categoria è la più orientata la tema della sostenibilità.
2) I Concreti. Il campione più numeroso (32%) è composto da persone, prevalentemente donne in una fascia di età trai 35 e 55 anni che vorrebbe adottare soluzioni sostenibili ma la presenza di figli a carico, genitori anziani e Irrilevante dato il surplus di prezzo che solitamente questi hanno.
3) Gli Impossibilitati. Un altro 21% è rappresentato da categorie con titoli di studio basici e che hanno fasce di reddito basse. Nonostante questa categoria adotti comportamenti sostenibili principalmente orientati la risparmio (come ad esempio la riduzione dei consumi per il riscaldamento) è quella che proprio non può permettersi, in modo comprensibile, di consumare in modo maggiormente sostenibile.
4) Gli Indolenti. Un altro 16% è composto da persone spesso con buoni livelli di istruzione e redditi soddisfacenti che però non hanno assolutamente voglia o intenzione di impegnarsi in prima persona nella sostenibilità ma spesso sono i maggiori sostenitori di iniziative poste da altri a favore della sostenibilità.
E te? A quale categoria pensi di appartenere?
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